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martedì 6 dicembre 2016
“COME SABBIA TRA LE DITA”: IN AUDITORIUM SI PARLA DI TERREMOTI
2016, anno di tante scomparse celebri e purtroppo anche di almeno due terremoti che hanno funestato il centro Italia. Per saperne di più, il giovane geologo Riccardo Ravagnan ha organizzato per conto di ChioggiaViva una serata divulgativa in auditorium, con la partecipazione di Giuliano Bellieni (dipartimento Geoscienze dell'Università di Padova), Stefania Danesi (INGV Bologna), Francesca Da Porto (dipartimento Ingegneria Civile dell'Università di Padova), Marisa Marcato (Centro di salute mentale dell'Ulss 14) e dei due esponenti della Protezione Civile di Chioggia, Leo Marchesan e Giovanni Pilat. I primi due oratori hanno focalizzato il proprio intervento nella spiegazione tecnica delle cause dei sismi recenti -la pressione della placca africana su quella euroasiatica- e l'analisi di alcuni disastri storici, risalenti anche al XVI secolo e prima (le cronache di Chioggia, ad esempio, narrano di un terremoto assai pesante accaduto nel Trecento), per arrivare alle conclusioni che la laguna sud è zona a basso rischio e che allo stato delle conoscenze attuali non è purtroppo possibile prevedere -e quindi prevenire- l'evento in questione, né quanto all'epicentro né alla misura dei gradi di magnitudo. L'ingegner Da Porto ha valutato gli effetti delle scosse sugli edifici -notando come nemmeno quelli di mattone hanno resistito, in Emilia- mentre la dott.Marcato si è occupata dei contraccolpi traumatici sulla psiche delle persone colpite, indi i due volontari della Protezione Civile chioggiotta hanno illustrato gli interventi compiuti in Abruzzo sette anni fa, dopo il tragico terremoto delL'Aquila datato 6 aprile 2009. Tra la nebbia fuori, una lezione di fisica all'interno di calle san Nicolò e pure qualche lungaggine, anche l'occasione non comune per saperne di più e affrontare eventuali drammi con cognizione di causa. All'ingresso della sala era allestito uno stand dedicato alle offerte da devolvere alla Protezione Civile (minimo 5 euro), premiate dalla consegna di un sacchetto simbolico contenente sabbia.
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