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lunedì 19 giugno 2017

LE SCUOLE INCONTRANO IL FORTE SAN FELICE: LE PRIMARIE "PAOLO VI" E LA "SALVATORE TODARO" IN VISITA

Lo scorso 8 giugno la 5^ classe della scuola primaria Paolo VI ha visitato il Forte San Felice, accompagnata dal portavoce del comitato di promozione Erminio Bibi. La visita è stata autorizzata in via eccezionale, come era stato per la scuola Todaro. «Essendosi le visite svolte senza problemi, noi confidiamo che abbiano aperto la strada a nuove esperienze con le scolaresche per il prossimo anno scolastico», ha detto Bibi, che ricorda l'apertura delle iscrizioni alla visita guidata di sabato 1° luglio, per la quale ci si può rivolgere anche all'ufficio turistico IAT in Lungomare.

L'attività degli allievi rientra nel percorso didattico di geografia "Conosco la mia città", iniziato lo scorso anno scolastico con la visita a Chioggia e ai suoi monumenti principali. «Si è partiti da una vecchia foto aerea di Chioggia e Sottomarina», dice la maestra Monica Ongarato. «I ragazzi non riconoscono i luoghi, non si orientano perchè non esistono i loro punti di riferimento. La spiaggia che frequentano, con i vari stabilimenti balneari, ancora non esiste, la diga è appena accennata e la stessa Piazza Todaro deve ancora sorgere dal mare. Ma il panorama del Forte è mozzafiato, complice l’aria pulita. I ragazzi entrano un po’ guardinghi, in soggezione. Alcuni, passando in barca o passeggiandoci intorno, si erano sempre chiesti cosa ci fosse oltre quei terrapieni ricoperti di strani cespugli, oltre quel portale bianco, monumento verso la laguna, in questa stana isola appuntita che delimita l’entrata del porto. Adesso hanno gli occhi sgranati e le facce stupite. Dentro il Forte si mostra in tutta la sua maestosità cadente, con il suo verde invasivo, con il suo profumo di liquirizia e aglio selvatico. La visita finisce con una passeggiata all’esterno della cinta per capire, in tutta la sua particolare complessità, questa costruzione. Scopriamo una statuetta della Madonna, posizionata su una delle punte del bastione, assaggiamo il finocchio selvatico che cresce negli anfratti della pietra d’Istria. Il farista ammaina la bandiera, gli ospiti illustri se ne vanno e il forte ritorna, purtroppo, a essere chiuso, misterioso e inaccessibile. Adesso noi lo guardiamo come un amico finalmente conosciuto dopo anni di sguardi diffidenti e lontani. Il suo mistero si è svelato, l’abbiamo visto dentro, possiamo dire ad altri come è fatto, a cosa serviva. La giornata con i ragazzi finisce in spiaggia a mangiare la pizza sotto l’ombra fresca di un chiosco. Il bello è ovunque intorno a noi, bisogna solo scoprirlo. Resta la voglia di poterlo mostrare agli altri».

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