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domenica 21 novembre 2021
NUOVO STEMMA ARALDICO PER IL VESCOVO GIAMPAOLO DIANIN IDEATO DAL GRANDE UFFICIALE GIORGIO ALDRIGHETTI
L'araldista Giorgio Aldrighetti, nostro concittadino, è stato incaricato dal nuovo vescovo di Chioggia, Giampaolo Dianin, di ideare il suo nuovo stemma e ogni segno tracciato è simbolico e tutto, in esso ha un significato.
La Stella che campeggia in cielo simboleggia la mente rivolta a Dio, o alle azioni sublimi, ed essendo una stella a 8 punte simboleggia il Salvatore.
La barca è simbolo della Chiesa e il mare su cui naviga il territorio della diocesi che va dalla Laguna al Delta del Po.
Le tre onde rappresentano i tre fiumi che solcano il territorio diocesano, Brenta e Bacchiglione, Adige e Po.
La Vela della barca simboleggia la fiducia, il vento che la fa muovere è il vento dello Spirito Santo, il cuore dipinto simboleggia l’Amore.
Sui cantoni superiori sono raffigurate due vere nuziali a rappresentare l’amore del pastore per la sua chiesa e delle spighe, simbolo dell'eucaristia.
Il motto sulla pergamena inferiore è “Sicut et Christus dilexit Ecclesiam", dalla Lettera di S. Paolo agli Efesini che significa "Come anche Cristo ha amato la Chiesa".
Anche i colori scelti in araldica hanno un significato: l’oro è simbolo della regalità divina, il rosso simboleggia la Carità, fra le virtù teologali, mentre l’azzurro, smalto tipicamente mariano, rappresenta la Giustizia.
Le miniature dello stemma sono state realizzate dall’Araldista Enzo Parrino di Monterotondo di Roma.
BLASONATURA
D’azzurro, cappato di rosso. Nel I a tre fasce ondate in divisa, d’argento, con sul tutto una barca all’antica, al naturale, munita di un solo albero unito a quattro sartie, due e due in sbarra ed in banda e ornato, sotto il pomello, dalla fiamma di rosso, desinente in due code, sventolante a sinistra, con la vela quadra d’argento, caricata da un cuore di rosso, il tutto sormontato da una stella (8) raggi. Nel II a due anelli nuziali intrecciati, d’oro. Nel III a tre spighe dell’ultimo, poste a ventaglio. Lo scudo, accollato ad una croce astile d’oro, è timbrato da un cappello di verde, con cordoni e nappe dello stesso, in numero di dodici, disposte sei per parte, in tre ordini di 1, 2, 3. Sotto lo scudo, nella lista d’argento, il motto in lettere maiuscole di nero: “SICUT ET CHRISTUS DILEXIT ECCLESIAM ”.
ESEGESI
GLI SMALTI
D’oro e d’argento, di rosso, d’azzurro, sono gli smalti che figurano nello stemma del vescovo mons. Giampaolo Dianin, ma quali simboli racchiudono e sprigionano tali smalti, quali messaggi ne derivano per l’uomo, spesso frastornato, giunto, oramai, al XXI secolo?
Negli smalti, l’oro è simbolo della regalità divina, mentre l’argento allude a Maria.
Fra i “colori”, invece, il di rosso, simboleggia la Carità, fra le virtù teologali, mentre l’azzurro, smalto tipicamente mariano, rappresenta la Giustizia.
LE FIGURE
La stella ricorda, in araldica, la mente rivolta a Dio, la finezza d’animo e azioni sublimi. Maria - Madre di Dio e Madre nostra - è la “Stella del mattino”, la guida e l‘aiuto dei cristiani e dei naviganti. Nell’araldica ecclesiastica la stella maggiormente usata è quella ad otto punte che simboleggia il Salvatore, pur riscontrandosi anche scudi prelatizi con stelle a sei raggi. Ricordiamo, anche, che la stella ottagona rappresenta le otto beatitudini evangeliche.
La vela, in araldica, simboleggia la fiducia. E il vento dello Spirito spinge la barca anche tra le onde difficili di questo nostro tempo.
La fiamma (Bandiera), chiamata anche pendente, è l'insegna di comando delle navi. Viene alzata all'estremità dell’albero maestro o dell’unico albero di cui é provvista.
Il mare, nell’araldica, se figura calmo, simboleggia la clemenza e la generosità, se agitato, lo sdegno e l’animo inquieto. Nello stemma di monsignor Dianin, simboleggia, in particolare, il territorio della Sua diocesi di Chioggia, che si estende dalle penisole e isole della Laguna Veneta, a Sud, costeggiando anche il litorale adriatico, fino al delta del fiume Po.
Le tre fasce ondate in divisa simboleggiano i tre fiumi Brenta-Bacchiglione, Adige e Po che attraversano la diocesi.
Gli anelli nuziali evidenziano il lungo servizio offerto da monsignor Giampaolo Dianin, a favore degli sposi e delle famiglie, come presbitero e come docente di pastorale famigliare.
Il cuore umano, che in araldica simboleggia l’amore, la carità e la liberalità, ricorda il Seminario diocesano di Padova, fondato da san Gregorio Barbarigo, che lo definiva “cor cordis” (cuore del cuore) del Vescovo, dove mons. Dianin ha sempre servito, anche come rettore.
Le spighe di grano, in araldica simboleggiano la frugalità e l’abbondanza. Indicano anche l’Eucaristia, memoriale del dono di Gesù (questo è il mio corpo per voi), anticipo della Risurrezione.
Il Motto "SICUT ET CHRISTUS DILEXIT ECCLESIAM " (Come anche Cristo ha amato la Chiesa), dalla Lettera di S. Paolo agli Efesini (Ef, 5,25b) richiama l'amore di Cristo per la Chiesa, modello dell'amore degli sposi, ma anche del pastore per la sua Chiesa.
Come l’uomo, così il simbolo è anche ciò che è stato per essere autenticamente ciò che sarà.
Necessita quindi fare memoria e speranza di questa sorgente ricchissima e inesausta, a cui è possibile attingere ancora per il nostro oggi.
Giorgio ALDRIGHETTI
21 Novembre 2021
nella solennità di Cristo Re dell’Universo
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