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giovedì 25 giugno 2015
USL 14 INFORMA: SCREENING CITOLGICO, AL VIA IL NUOVO TEST HPV
Screening citologico, al via il nuovo test HPV
Contro il tumore del collo dell’utero due armi efficaci: la vaccinazione e lo screening
ripresa aerea ospedale di chioggia
Cambio epocale nel percorso per la prevenzione e diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero: il prossimo mese, il test primario non sarà più il pap test, bensì il test HPV-DNA per l’individuazione dei ceppi ad alto rischio del papilloma virus. E’ questo il tema che verrà proposto e discusso nella tavola rotonda dagli operatori sanitari che prestano la loro attività nello screening citologico della Ulss 14: l’incontro pubblico si terrà il prossimo 6 luglio, nella sala convegni di palazzo Danielato a Cavarzere. Successivamente l’Ulss 14 organizzerà un momento informativo anche a Chioggia. In Italia si verificano ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma del collo dell’utero e 1.500 decessi. Oltre il 70% dei tumori del collo dell’utero è dovuto ad infezione persistente da HPV 16 e 18; il restante 30% dei tumori del collo dell’utero è provocato da altri sierotipi di papilloma virus. L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto frequente che la maggior parte delle donne prende almeno una volta nella vita: in genere questa infezione si risolve spontaneamente, ma in una minoranza dei casi provoca delle lesioni a livello del collo dell’utero. Queste lesioni, se non curate, evolvono lentamente verso forme tumorali. L’infezione si contrae per via sessuale anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto sessuale completo. Non ci sono ancora medicine per curare questa infezione: la cosa più importante, però, è identificare in tempo le alterazioni provocate dal virus e, quindi, la cosa più efficace è partecipare allo screening citologico. In base alle direttive regionali, anche la nostra Ulss sostituirà il pap test con il test HPV nelle donne dai 30 ai 64 anni: il passaggio sarà graduale in modo tale che nel 2018 si arriverà a regime; le donne invece, tra i 25 e i 29 anni continueranno ad effettuare il pap test.
“Il test HPV - afferma Maria Luisa Polo, referente aziendale degli screening oncologici - trova più lesioni del collo dell’utero di quelle che trova il pap test ed è quindi più protettivo; inoltre il test HPV trova le lesioni più precocemente e quindi è sufficiente ripeterlo ogni cinque anni, invece che ogni tre anni come avviene per il pap test”. “In campo oncologico - continua la dottoressa Polo - il tumore del collo dell’utero è l’unico tumore in cui abbiamo a disposizione un’arma efficace, la vaccinazione contro il papilloma virus con offerta attiva e gratuita a tutte le ragazze e i ragazzi nel dodicesimo anno di età. Pertanto la vaccinazione anti papilloma virus e lo screening citologico sono due opportunità da non perdere per debellare il tumore del collo dell’utero”.
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