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giovedì 14 aprile 2016
SOLDATO CHIOGGIOTTO PRIGIONIERO DEGLI INGLESI: MA PER LO STATO VALE SOLO UNA CROCE DI GUERRA
Quella che portiamo all'attenzione dei lettori è la storia di un militare chioggiotto, Mario Chiereghin, e della mancata riconoscenza da parte dello Stato. Mario, classe 1915, espleta il servizio di leva nel 1936, e viene richiamato quattro anni più tardi all'avvento della seconda guerra mondiale. Spedito in Albania, subisce il congelamento fino alla ripresa dei combattimenti in Grecia, dove fu ferito ad una gamba e quindi catturato dall'esercito britannico, che lo deportò in Inghilterra dove fu costretto a lavorare in un campo per prigionieri di guerra. Chiereghin fece rientro in Italia solo nel 1946, rimpatriato dalla motonave Mauritania.
Eppure, ci dice il figlio Armando, tutto quello che ha ottenuto dalla sua nazione è stata una Croce al merito di guerra, praticamente un pezzo di carta. «Se altri combattenti si riconoscono in questa storia», sono le accorate parole di Armando Chiereghin, «si facciano avanti. Noi familiari siamo fieri di nostro padre, e di far conoscere la sua storia alla città. Ma lo Stato non ci è stato altrettanto grato».
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