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giovedì 21 dicembre 2017

ANCHE DUE MUSEI DI CHIOGGIA NEL "MUSEO NAVIGANTE" NAZIONALE. A GENNAIO ARRIVA LA GOLETTA OLOFERNE

Cinquantotto musei del mare e della marineria insieme in un comune progetto per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano. È nato così il Museo Navigante - un’iniziativa promossa dal Mu.MA-Galata di Genova, il Museo della Marineria di Cesenatico, l’associazione La Nave di Carta della Spezia e l’AMMM-Associazione Musei marittimi del Mediterraneo - che ha riunito musei pubblici e privati. Da oggi il Museo Navigante è online - sul sito www.museonavigante.it con le schede dei musei del mare italiani - e a gennaio 2018, con l’inizio dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo, salperà a bordo della goletta Oloferne, e farà rotta dall’Adriatico al Tirreno, in tutte le regioni costiere, per arrivare infine a Sète (Francia) in occasione della manifestazione Escale à Sète in rappresentanza dei musei italiani. All’iniziativa hanno aderito musei di tutta Italia che adesso hanno un “porto” nel sito www.museonavigante.it dove sono consultabili, regione per regione, le schede informative e dove sono raccolte molte notizie sui tesori e sulle memorie che custodiscono.
Anche la città di Chioggia, che vanta lontane radici nel territorio lagunare, partecipa al progetto: il Museo civico della Laguna sud a San Francesco fuori le mura e il Museo di Zoologia Adriatica "Giuseppe Olivi" si preparano ad accogliere la goletta che farà una sosta a Vigo intorno alla metà di gennaio. Sarà l’occasione per offrire attività gratuite dedicate a scuole e famiglie, adulti e bambini per far conoscere le collezioni legate alla marina. «Finalmente abbiamo un primo censimento dei musei del mare e della marineria italiani, privati e pubblici, ad arricchire la rete dei Musei Marittimi del Mediterraneo e le reti regionali che si stanno costituendo, dalla Catalana alla Ligure, dal Golfo del Leone alla Campania», dice Maria Paola Profumo, presidente dell'AMMM di cui il Galata è capofila. «Sono stati catalogati per quattro grandi categorie: storico-navale, archeologico, naturalistico ed etnografico. Ne è emerso un panorama molto ricco, diversificato e molto attivo. Il nostro obiettivo è far scoprire e promuovere il patrimonio marinaro, materiale e immateriale: barche, reperti, cimeli ma anche, e soprattutto, memorie di lavoro, di migrazioni, di comunità che di mare hanno vissuto e vivono».
Il Museo Navigante ha l’adesione della Marina Militare - custode di gran parte del patrimonio navale e marittimo nazionale - della Guardia Costiera, oltre che di Assoporti, l’associazione che riunisce le Autorità di Sistema Portuale, del Registro Italiano Navale (R.I.NA), Assonautica, Federcoopesca-Confcooperative, Assonat. RTVSan Marino è media partner dell’iniziativa alla quale hanno aderito molte aziende del settore: Contship Italia, Ricci Federico Forniture Navali, La Dragaggi, OPA assicurazioni e Mursia, editore del mare in Italia. Collaborano al Museo Navigante: Lega Navale, ANMI, UVS-Unione Italiana Vela Solidale. «C’è un grande bisogno di recuperare e rivendicare l’identità marinara di questo Paese», dice Marco Tibiletti, presidente della Nave di Carta, associazione di promozione di cultura del mare che in oltre vent’anni ha imbarcato e fatto navigare più di seimila ragazzi. «I valori del mare sono solidarietà, cooperazione, rispetto, tolleranza, lavoro, e coraggio: una grande scuola di formazione per le nuove generazioni.» A bordo del Museo Navigante ci saranno anche gli allievi degli Istitut Nautici d’Italia. «Quello che vogliamo evidenziare con il Museo Navigante -dice Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, premiato nel 2017 tra i migliori musei italiani (Premio ICOM-Italia)- è che i musei marittimi sono fattori di sviluppo nei territori. Se vogliamo migliorare la nostra offerta di turismo culturale, in un Paese che ha otto mila chilometri di coste e una tradizione marittima secolare, non possiamo trascurare i nostri musei e le nostre barche storiche». Passato, presente e futuro si fondono nel Museo Navigante che, in attesa di mollare gli ormeggi, è anche su fb, twitter, instagram e youtube.

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