Vivere le condizioni dello stomizzato non è facile: le conseguenze di un intervento che preclude le funzioni naturali e le sostituisce con una stomìa sono pesanti per il paziente e per i familiari. A loro gli operatori sanitari della Ulss 3 Distretto di Chioggia, insieme ai volontari di Aistom e Fincopp, hanno pensato mentre organizzavano la Giornata della Salute “Convivere con la stomìa: un’alleanza tra pazienti, operatori sanitari e familiari rende possibile l’assistenza e il reintegro, e allevia il disagio”. L'incontro è previsto per venerdì 31 marzo dalle ore 17, nella sala del poliambulatorio dell’ospedale di Chioggia. Saranno presenti il dottor Pino Boscolo Rizzo direttore del dipartimento chirurgico, il dottor Salvatore Ramuscello primario di Chirurgia, il dottor Carlo Gatti primario di Oncologia, il dottor Giuseppe Tuccitto primario di Urologia, i dottori Andrea Mulonia e Alessandro Broggiato responsabili dell'ambulatorio stomizzati, le stomaterapiste Arianna Venturini e Monica Marangon. Assieme agli operatori sanitari, i rappresentanti del volontariato con Giuseppe Dodi (presidente nazionale Aistom), Francesco Diomede (segretario nazionale Aistom), Nicodemo Doria (presidente regionale Aistom) e Bertilla Ugolin (presidente regionale Fincopp).
L’iniziativa, che è aperta al pubblico, vuole essere un momento per fare il punto sulle cause che possono portare alla stomìa, informando i cittadini sull’offerta di cura e assistenza presente anche nell’ospedale di Chioggia dove, dal 2014, è presente un ambulatorio specifico per i pazienti stomizzati, attivato dalle U.O.C. di Chirurgia Generale e Urologia nei locali del poliambulatorio. Un servizio importante grazie al quale sono seguiti tutti quei pazienti (circa 300) che, per questioni cliniche legate ad interventi chirurgici per neoplasia del colon-retto o vescicali, a cui viene confezionata una stomìa sulla parete addominale. Nella maggior parte dei casi ha una funzione temporanea, in altri casi come esito definitivo dell’intervento stesso. Il confezionamento di una stomìa non è solo legata alla patologia neoplastica, ma anche ad interventi eseguiti in urgenza, per patologie del tratto intestinale benigna complicata o post traumatica. L’ambulatorio viene gestito dagli uro-enterostomisti dell’ospedale che già attualmente svolgono questa attività nell’ambito della gestione della stomìa sia negli aspetti dietetici che il paziente stomizzato deve adottare, sia negli aspetti affettivi ed emotivi che il paziente con stomìa deve affrontare nella vita di tutti i giorni.
«La prima arma contro i tabù che toccano le malattie più difficili è sicuramente quella di parlarne», ha detto il direttore generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben. «Condividere le esperienze e stringere una forte alleanza tra gli operatori sanitari, i volontari e i pazienti con i propri familiari. Grazie a tutto ciò si crea una rete forte che ci permette di dare risposte efficaci e di qualità a chi ne ha bisogno. L’ambulatorio per gli stomizzati, che abbiamo attivato in ospedale con la collaborazione di Aistom e Fincopp, ne è un esempio che sta riscuotendo successo in termini di apprezzamento da parte di chi ne aveva bisogno. Continuiamo così quindi, lavorando assieme per continuare a dare una buona sanità».
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