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martedì 24 marzo 2020

"MAYBE TOMORROW", SEI MUSICISTI CHIOGGIOTTI COSTRETTI A CASA SUONANO A DISTANZA LA COVER DEGLI STEREOPHONICS CONTRO IL VIRUS

Sabato 14 marzo, a Cardiff, la band gallese Stereophonics aveva suonato dal vivo davanti a migliaia di persone, nonostante nel resto d'Europa e anche in Gran Bretagna stesse divampando l'epidemia da Coronavirus. La circostanza ha fatto molto scalpore ed è stata stigmatizzata un po' ovunque. Nei giorni scorsi una delle loro canzoni più celebri, "Maybe tomorrow", è stata coverizzata a distanza da un gruppo di sei musicisti chioggiotti, alcuni dei quali legati all'esperienza ormai conclusa dei Phonics: ciascuno con il proprio strumento, dalla propria abitazione, si è prodotto in una performance collegata a quella degli altri, come in uno studio di registrazione a più stanze.

Il progetto, chissà se estemporaneo o futuribile, vede protagonisti Gianluca Boscolo alla voce e chitarra, Giacomo Maria Naccari alla chitarra, Marco Moro al basso, Gianni Scuttari e Devis Bergamasco alle batterie, Matteo Tonello alle tastiere "aiutato" dal piccolo Gabriele. "Maybe tomorrow", recita il brano: forse (un) domani si potrà tornare a suonare assieme, dal vivo, negli spazi della città. Ma per adesso, urge suonare da casa.

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