Ultima cerimonia istituzionale, questa mattina, per il sindaco Alessandro Ferro in occasione della giornata che ricorda il 75º anniversario dall'istituzione della Repubblica italiana, previo referendum il 2 giugno 1946. Il primo cittadino ha infatti ufficializzato l'intenzione di non ricandidarsi, per cui di qui al voto del prossimo autunno -come ha ricordato in un post nella pagina fb del Comune- non avrà altre occasioni di presiedere a ricorrenze istituzionali.
All'alzabandiera in piazzetta XX Settembre e all'omaggio floreale ai Caduti, nel monumento prospiciente la chiesa di San Giacomo, erano presenti i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle associazioni d'arma, oltre al comitato ANPI con il segretario Giorgio Varisco, al trombettiere della Banda musicale cittadina Mirko Parisi e ai volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri.
Il sindaco ha fatto riferimento, nel suo scritto, alle restrizioni che impediscono di celebrare la ricorrenza con tutti i crismi, ricordando gli italiani, uomini e per la prima volta anche le donne, che 75 anni fa si recarono alle urne per scegliere la forma di governo e l'Assemblea Costituente, nella quale sedettero anche i due chioggiotti Riccardo Ravagnan e Lina Merlin. A Chioggia 12586 elettori preferirono la Repubblica, pari al 60.75% dei suffragi.
«L'Italia - prosegue il sindaco - usciva sconfitta da una guerra che aveva visto moltissimi morti, famiglie distrutte, città, villaggi e paesi rasi al suolo, madri, padri, fratelli e mogli in attesa di qualcuno che non sarebbe più tornato. Ma esisteva una voglia di ricominciare, di lasciarsi dietro quel tristissimo periodo, c’era voglia di rinascita e di cambiamento. E così quasi il 90% degli aventi diritto al voto si sono recati nei seggi per esprimere la propria volontà.
Un’Italia non ancora completamente unita, dati i risultati differenti fra nord e sud, ma un’Italia che sarebbe ripartita. Il mio pensiero - conclude Alessandro Ferro - va a chi ha reso possibile tutto questo, e in primis al concittadino Zerlino Boscolo Marchi, ultimo partigiano chioggiotto, recentemente scomparso. A lui e a tutti coloro che in prima linea, ma anche nelle retrovie, si spesero per il bene della nazione, va il mio ringraziamento».
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