Sono tante le badanti a Chioggia che accudiscono i nostri anziani e che sono arrivate qua dall’Ucraina, lasciando i propri familiari, i figli, i mariti, i genitori in cerca di un’opportunità lavorativa. E tutte loro sicuramente in questo momento sono preoccupate per chi hanno lasciato in città che ora sono teatro di guerra.
Ora sono tante le donne e i bambini che stanno fuggendo, lasciando i mariti a combattere una guerra inaspettata e che arriveranno in Italia, e a Chioggia, cercando di ricongiungersi con la mamma, la sorella, con una zia per poter avere un porto rifugio, un posto dove sentirsi al sicuro e non completamente estranei.
Non tutte le donne ucraine a Chioggia hanno un appartamento proprio dove ospitare chi sta scappando, molte vivono a casa con l’anziano che accudiscono. Ma molti sono gli appartamenti sfitti, molte le case in attesa di essere vendute. Seppure è sbagliato pretendere di requisire gli appartamenti sfitti, le seconde case e consegnarli a una famiglia a tempo indeterminato, non sarebbe sbagliato dare un primo accoglimento di emergenza, solo perché queste persone disperate non si trovino in mezzo a una strada. Con la certezza che lo Stato o il Comune si stia prodigando per trovare loro una sistemazione in modo celere.
Una soluzione d’emergenza, tampone, a breve termine. Qualcuno lo sta già facendo dimostrando che Chioggia può essere anche una città dell’accoglienza.
Ora sono tante le donne e i bambini che stanno fuggendo, lasciando i mariti a combattere una guerra inaspettata e che arriveranno in Italia, e a Chioggia, cercando di ricongiungersi con la mamma, la sorella, con una zia per poter avere un porto rifugio, un posto dove sentirsi al sicuro e non completamente estranei.
Non tutte le donne ucraine a Chioggia hanno un appartamento proprio dove ospitare chi sta scappando, molte vivono a casa con l’anziano che accudiscono. Ma molti sono gli appartamenti sfitti, molte le case in attesa di essere vendute. Seppure è sbagliato pretendere di requisire gli appartamenti sfitti, le seconde case e consegnarli a una famiglia a tempo indeterminato, non sarebbe sbagliato dare un primo accoglimento di emergenza, solo perché queste persone disperate non si trovino in mezzo a una strada. Con la certezza che lo Stato o il Comune si stia prodigando per trovare loro una sistemazione in modo celere.
Una soluzione d’emergenza, tampone, a breve termine. Qualcuno lo sta già facendo dimostrando che Chioggia può essere anche una città dell’accoglienza.
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