“Fai della tua imperfezione il tuo valore”. Questo in sintesi il pensiero di Martina Semenzato, presidente Confindustria Venezia Rovigo sezione vetro, imprenditrice, donna di successo e autrice del libro che ieri ha presentato alle ragazze e ai ragazzi dell’Istituto d'Istruzione superiore Veronese di Chioggia.
I love cellulite, questo il titolo, consiste in una raccolta di pensieri e di considerazioni partita quando aveva ancora 14 anni e sottolineava, sulle pagine dei libri che leggeva, i pensieri riguardanti la cellulite, intesa come quel difetto che non ci fa stare bene con noi stessi e che in qualche caso può diventare un problema, facendoci sentire inadeguati, imperfetti.
Quel tessuto adiposo che si nasconde sul culo delle donne e sulla pancia degli uomini. Si, culo, perché ieri all’auditorium del liceo il termine è stato abbondantemente sdoganato insieme ad altri non così politicamente corretti, ma incisivi e studiati ad arte per entrare a risvegliare quella consapevolezza latente nei ragazzi e nelle ragazze e far cogliere loro la necessità di doversi accettare e di non doversi nascondere sentendosi fuori posto.
Ognuno di noi è il peggior nemico di se stesso, afferma Semenzato, ipercritico, sempre pronto a vedere i propri difetti, accorgendosi però che la stessa nostra mancanza è comune anche ad altri.
Coinvolgente la narrazione che ha spinto due ragazze e tre ragazzi a raccontarsi davanti al pubblico di compagni, più coraggiosi delle insegnanti che si sono invece sottratte al microfono.
Il discorso è volato dai concetti di imprenditoria e business alla volontà di spiegare pensieri puliti ed essenziali a un pubblico giovane, la generazione che oggi sogna e che domani vorrà realizzare i suoi sogni.
L’autrice, introdotta da Marco Lanza, dalla Preside dell'istituto e dall'Assessore alla Cultura Elena Zennaro, ha raccontato la sua storia, a partire dalla creazione del suo logo, un sedere con le ali che capovolto si trasforma in un cuore. Due chiappe, come le chiama, che prendono il volo. E poi il primo libro e il successo forse inaspettato, ma forse non poi così tanto, e ancora le creme per i centri estetici e la possibilità di scegliere la casa editrice dopo il primo successo, ma affiancando il tutto al dover studiare, perché se non ci si applica, se non ci si mette impegno, non si raggiunge lo scopo che ci si prefigge, in ogni caso.
Un porsi davanti agli studenti spontaneo e naturale, un contatto che l'autrice sente piacevole e lo è sicuramente per entrambe le parti, per lei e per gli studenti.
E il saluto lasciando un ricordo si sé: un biscotto che riprende il suo logo, un culbiscotto, di cui puoi mangiare una chiappa o, se lo capovolgi, un pezzo di cuore.
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