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sabato 2 marzo 2019

PREMIATE STAMANE A SOTTOMARINA QUATTRO BUONE PRATICHE DI WELFARE GENERATIVO NEL NOME DELL'ASSISTENTE SOCIALE BARBARA PENZO

Grande partecipazione di pubblico da tutta la regione, questa mattina al teatro della Parrocchia del Buon Pastore a Sottomarina, per il convegno a tema "Le nuove povertà" in memoria di Barbara Penzo, la trentenne assistente sociale morta giusto un anno fa per incidente stradale lungo la strada Romea innevata. Nell'occasione sono state presentate e premiate quattro buone pratiche che disegnano un nuovo welfare in Veneto, dagli empori solidali al social housing, unite da un tratto comune: scommettere su un modello generativo, che metta in rete diversi soggetti del territorio, investendo sulle connessioni tra pubblico e privato sociale.
L'iniziativa è stata cura dell'Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto e della Caritas diocesana: proprio don Marino Callegari, che ne era direttore lo scorso anno, ricorda Barbara come «una professionista che svolgeva con passione il suo lavoro, un servizio volontario nel centro di ascolto vicariale di Chioggia, di cui era coordinatrice. Era entrata in contatto con Caritas mentre lavorava alla tesi di laurea dedicata alle reti di comunità, e così quando in tanti si sono rivolti a noi chiedendoci come ricordare la bellissima figura di Barbara, abbiamo pensato a questa iniziativa».
A ciascuno degli autori delle tesi premiate è andata una borsa di studio del valore di 750 euro: la somma stanziata dal bando è frutto di una raccolta fondi promossa dalla Caritas. «Gli elaborati premiati – spiega Mirella Zambello, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto – presentano esperienze che, in modo diverso, fotografano il ruolo cui la figura dell’assistente sociale è chiamato oggi, sempre più inserito nei flussi di comunità come agente di cambiamento e produttore di capitale sociale, attivatore di risorse, tessitore e sostenitore di relazioni comunitarie».

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