L’incontro con l’autore, anzi, con gli autori, si è tenuto nella favolosa cornice della corte di Casa Goldoni, dove la natura che si appresta a fiorire nella stagione entrante e i cinguettii gioiosi hanno accolto il numeroso pubblico che ha voluto approfondire le ragioni di questo nuovo libro.
Quello di Francisco Merli Panteghini è un libro nato nel periodo di lockdown, quando l’isolamento ha costretto anche lui a fare i conti con i pensieri cupi che si sono affollati. Si tratta del terzo libro che ha scritto. Il titolo, “Amare la terra e ritrovare noi stessi”, parla della necessità di adattarsi.
Il libro è scritto a più mani, con il contributo collettivo di altri autori che hanno condiviso lo stesso momento di introspezione sentendo la necessità di un ritorno al contatto con la natura. Contatto che secondo Panteghini si ritrova anche quando ci si dedica a fare qualcosa con le proprie mani, nei lavori di artigianato. Chi ha contribuito alla stesura del libro riconosce che ci sono persone che hanno una sensibilità maggiore a cui la natura svela segreti. Realtà diverse sono state riportate sul libro, o sfaccettature diverse della stessa realtà. Nei momenti difficili bisogna essere costruttori e se si ha un sogno bisogna essere disposti a pagare uno scotto per vederlo realizzare, afferma uno degli autori. Uno scotto che non molti oggi sono disposti a pagare
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