A tre settimane dall'inizio del progetto, inserito nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, i due studenti del liceo Veronese che si sono occupati di redigere la bibliografia dei naturalisti clodiensi hanno portato a termine l'opera. Marco Ballarin e Beatrice Doria, con la supervisione del professor Cinzio Gibin, hanno messo così a disposizione del pubblico e degli studiosi la diffusione di informazioni riguardanti l'ambito storico e scientifico di Chioggia tra Settecento e Ottocento, quando la città era uno dei centri culturali preminenti nel Veneto, per quanto poco noto ai cittadini. Al fine della realizzazione di quanto enunciato in precedenza - dicono i due allievi - sono state concluse quattro bibliografie, ognuna differente dall’altra per contenuto e organizzazione:
1) bibliografia strutturata in ordine alfabetico per autori, recante inoltre una breve registrazione del contenuto del volume analizzato;
2) bibliografia suddivisa in base a un ordine temporale dal XVIII secolo al XXI secolo, che permette una visione panoramica del contesto storico-culturale in cui i naturalisti chioggiotti operavano e dell’evoluzione dell’interesse rivolto verso questi ultimi;
3) bibliografia ragionata che delinea un quadro generale sui naturalisti veneti con particolare attenzione a quelli chioggiotti;
4) bibliografia ragionata su Giuseppe Olivi (1769-1795), realizzata per il 250° anniversario della sua nascita e riguardante gli studi sul suo pensiero e sulle sue opere.
Tra i personaggi è importante citare Umberto D’Ancona (1896-1964), che fu zoologo, docente all’Università di Padova dal 1937 e fondatore della Stazione Idrobiologica dell’Università di Padova istituita a Chioggia nel 1940 e tutt’ora operativa, perché avendo operato nel XIX secolo viene considerato il continuatore della tradizione naturalistica a Chioggia.
Le bibliografie, entro le quali sono stati indicati più di una trentina di titoli, benché non siano esaustive possono essere sicuramente utili come strumenti per avviare una ricerca relativa alla storia dei naturalisti o ad una parte del tema “Chioggia. Le acque e il suo territorio”, consultando i volumi conservati all’interno della biblioteca civica Cristoforo Sabbadino di Chioggia. Il lavoro, pur non essendo specialistico, permette un addestramento alla precisione per la produzione di qualcosa di coerente e logico. L’esperienza verrà implementata con l’apertura e l’analisi dei bustoni appartenenti al tribunale della città di Chioggia.
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