Saranno tre i momenti ufficiali organizzati dal Comune di Chioggia e dal locale comitato dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI), dedicati al Giorno della Memoria. Domenica 27 gennaio (giorno ufficiale scelto dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare la scoperta, nel 1945, del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz), a Chioggia le celebrazioni inizieranno alle ore 10.30 davanti al palazzo Municipale in Corso del Popolo, con il raduno delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d'arma. Alle 10.45 il programma prevede l'alzabandiera al pennone di piazzetta XX Settembre, le allocuzioni e alle 11.15 la deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti; mentre alle 11.30, nella biblioteca comunale in campo Marconi, si terrà la deposizione di una seconda corona d'alloro alla targa commemorativa delle 32 vittime chioggiotte nei campi di concentramento.
«Come ha avuto modo di ricordare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - commenta il sindaco Alessandro Ferro - "la memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato". E in questi giorni ci ritroveremo insieme proprio per ricordarci che mai nessuno deve e può sentirsi superiore agli altri, per diversità di razza, colore, etnia, credo politico o religioso. Che gli errori e gli orrori del passato siano un insegnamento per noi adulti e per le giovani generazioni, perché il male non possa e non debba ritornare».
Lunedì 28 gennaio alle ore 9, in piazza Poliuto Penzo all'incrocio tra la riva di Canal Lombardo e calle Campanile Duomo, è prevista la posa della Pietra d'inciampo (Stolpersteine) in ricordo di Guido Lionello, resistente antifascista deportato nel lager di Dachau dove trovò la morte il 22 maggio 1945. La cerimonia alla presenza dell'artista berlinese Gunter Demnig, che realizza ed installa questi speciali sampietrini di 10x10 cm, con la superficie superiore di ottone lucente, sul marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto uno o più deportati. L'artista cita il Talmud quando afferma: «Una persona viene dimenticata solo quando il suo nome è stato dimenticato». Spiega inoltre che l’inciampo non è fisico, ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità». Appendice poi la mattinata di venerdì 1° febbraio, che sarà dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado (biennio), con la messa in scena -all'auditorium San Nicolò- dello spettacolo “Paciv Tuke. Onore a te”, del centro di produzione teatrale La Piccionaia. Con lo stile sognante della fiaba noir, “Paciv Tuke” (testo e regia di Ketti Grunchi) si ispira all'omonimo libro di Simona Fiori: un intenso romanzo di denuncia sullo sterminio nazista degli zingari in Europa e, in generale, sull'intolleranza delle diversità di ogni genere.
Nessun commento:
Posta un commento