Si sono svolte stamane, in tono minore anche a Chioggia, le celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Niente raduno in piazza Vigo né corteo lungo il corso del Popolo, e nemmeno orazioni civili dal palco adiacente la Loggia dei Bandi: il sindaco Alessandro Ferro ha assistito all'alzabandiera in piazzetta XX Settembre, e poi ha deposto l'alloro a onorare i Caduti nel monumento antistante la chiesa di San Giacomo.
Erano presenti, a debita distanza, il trombettiere della Banda musicale cittadina Luca Varagnolo e una delegazione degli agenti di Polizia Locale, oltre al segretario del comitato ANPI Giorgio Varisco e al rappresentante delle associazioni d'arma Isidoro Chieregato.
In un messaggio diffuso contestualmente, il sindaco ha commemorato «gli uomini, le donne, i soldati e i civili che combatterono in prima linea, ma anche nelle proprie case, per salvare vite umane di ebrei e di antifascisti che venivano nascosti, con il rischio di rappresaglie e di morte, come fu per le vittime delle famiglie Baldin e Mantovan di Cavanella d'Adige, o i partigiani poi uccisi come le vittime di Ca' Zennare».
Nella propria pagina facebook, l'ANPI di Chioggia ha ricordato anche i partigiani Amelio Boscolo Chio e Bruno Maderna, quest'ultimo grande compositore, nell'anno in cui il primo ha ricevuto la medaglia della Presidenza della Repubblica alla memoria, e il secondo vede celebrato il centenario dalla propria nascita.
Gli eredi dei partigiani rendono onore ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari in prima linea nel contrasto al Coronavirus, manifestando la necessità che il servizio sanitario rimanga pubblico e universale come lo ha voluto la sua ideatrice, la partigiana Tina Anselmi, ministra della Sanità alla fine degli anni Settanta. «Non c'è Resistenza senza futuro - si legge nella nota - e non c'è futuro se non si parte dalla Resistenza».
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