Il Veneto è tra le prime Regioni d’Italia a porre una particolare attenzione alla segnalazione di tutte le reazioni a seguito della somministrazione di vaccini per il Covid-19, con quasi 15mila segnalazioni.
La reazione avversa osservata con maggior frequenza è quella che si manifesta sul sito dove è stata praticata l’iniezione, con gonfiori, arrossamenti e dolore.
Seguono febbre, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari e articolari.
Tutte queste reazioni, comunque non gravi e di entità lieve o moderata, si risolvono in poche ore, spesso in modo autonomo senza la necessità di ricorrere a trattamenti sintomatici.
Si parla comunque di farmaci e come tutti i farmaci potrebbero, in rarissimi casi, dare luogo a reazioni allergiche. Per questo motivo chi fa il vaccino resta in osservazione per una quindicina di minuti in una saletta di attesa.
Possono raramente ravvisarsi reazioni di tipo ansioso con sensazione di svenimento; il personale è quindi consapevole di prestare attenzione a eventuali traumi da caduta.
Due sono le istituzioni che lavorano nella Regione Veneto per attendere all’emergenza Covid-19 e alle potenziali reazioni avverse. Si tratta del Centro Regionale di Farmacovigilanza Veneto e del Canale Verde.
Il primo si occupa delle attività di sorveglianza dei medicinali, svolgendo attività di coordinamento nella raccolta, gestione e valutazione delle segnalazioni di reazioni avverse; il Canale Verde consiste invece in un programma regionale con lo scopo di supportare gli operatori dei servizi vaccinali nei casi in cui la vaccinazione sia a rischio di reazioni e di gestire il sistema di sorveglianza delle reazioni avverse segnalate alla Farmacovigilanza
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