sabato 16 gennaio 2016
I CHIOGGIOTTI SCELGONO SEMPRE DI PIU' L'ORTOPEDIA DI CHIOGGIA
I chioggiotti scelgono sempre di più l’Ortopedia di Chioggia: si passa da 600 a 1300 interventi all’anno. Un servizio “a misura” di anziano e di bambino
L'équipe del dottor Ferrari (al centro con gli zoccoli marroni).
Sempre più chioggiotti scelgono l’Ortopedia dell’Ospedale di Chioggia. Negli ultimi tre anni, infatti, il servizio ha praticamente raddoppiato gli interventi, passando da 600 a circa 1300 all’anno. “Non solo abbiamo recuperato la fiducia dei cittadini di Chioggia – ha spiegato il primario Gianpaolo Ferrari – ma il nostro reparto comincia anche ad essere un motivo di attrazione, tanto che circa un 20% di persone che si rivolgono a noi, provengono da fuori Ulss”. Interventi che riguardano soprattutto gli anziani, ma toccano anche i bambini. “Il 40% di queste operazioni – ha continuato Ferrari – riguarda la traumatologia: ad esempio anziani che cadono e si rompono il femore, la spalla o l’anca, ma anche giovani che si provocano fratture cadendo dalla bicicletta o dai motorini, e bambini i cui casi aumentano soprattutto con la chiusura dell’anno scolastico”. A fianco alla traumatologia, notevole spazio viene dedicato anche ad interventi di protesi (anca, ginocchio e spalla): se nel 2013 il servizio aveva avuto 80 casi con necessità di protesi, nel 2015 ne ha registrati 140. “Il servizio di Ortopedia – ha dichiarato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – garantisce all’anziano che ha subito un trauma di essere operato, come da indicazioni regionali, entro le 48 ore dall’evento. Un modus operandi che serve a garantire a questo tipo di paziente fragile il migliore recupero possibile: sappiamo, infatti, che quest’ultimo è favorito quanto è più precoce l’intervento”. Dopo l’operazione il paziente rimane ricoverato in Ospedale per circa una quindicina di giorni durante i quali può svolgere già da subito la riabilitazione. “L’Ortopedia di Chioggia – ha evidenziato il dg Dal Ben – lavora in stretto contatto e sinergia la Fisioterapia, diretta dal dottor Andrea Roncato, come garanzia di un servizio completo al paziente ricoverato che può usufruire della riabilitazione subito dopo l’intervento all’interno dell’Ospedale”. Ma se il paziente che usufruisce di più del servizio ortopedico è l’anziano, a cui il primario Ferrari suggerisce tutta una serie di raccomandazioni per prevenire i traumi più frequenti che si verificano a casa (preferire una abitazioni con un solo piano senza scale e togliere nel proprio domicilio tutte le barriere possibili cercando di favorire percorsi puliti per la deambulazione dell’anziano), sta facendo sempre più capolino anche il paziente giovane, anzi giovanissimo, dai 9 ai 13 anni, per curare chirurgicamente il piede piatto. “Non sempre il semplice plantare riesce a risolvere il problema del piede piatto – ha concluso il primario di Ortopedia – c’è quindi bisogno di un intervento di tipo chirurgico. Un tipo di operazione che stiamo offrendo anche qui da noi con buona soddisfazione dei genitori e dei bambini interessati”. Si tratta di un intervento mininvasivo, eseguito in sedazione, che dura circa 20 minuti, durante il quale viene inserita una piccola vite nel piede col compito di stimolarlo a correggere la sua forma.
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