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mercoledì 16 novembre 2016

L'OBESITÀ INFANTILE SI CURA GIOCANDO: INCONTRO GIOVEDÌ NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO DI SOTTOMARINA


L’obesità è una malattia sempre più diffusa (l’Italia detiene il primato con il 13% di bambini di 9-11 anni obesi) tra i bambini e sta preoccupando i sanitari per cui si mobilitano con azioni di vario tipo: l’informazione e servizi dedicati. Accade anche nella Ulss 14 di Chioggia dove giovedì 17 novembre viene organizzato un incontro, nell’aula magna del distretto socio sanitario (in via Vespucci a Sottomarina) dal titolo “Obesità infantile – un approccio multidisciplinare”. L’evento mette insieme gli addetti ai lavori (pediatri, ostetriche, dietiste, psicologi) ma è aperto al pubblico, qualora qualche cittadino volesse parteciparvi. Ad organizzare l’incontro, che inizia alle 13.30 e termina verso le 19, sono stati il primario di Pediatria dell’ospedale di Chioggia Mario Lattere in collaborazione con il rappresentante dei Pediatri del territorio Mattia Doria.
Da due anni, in Ospedale, è attivo un Ambulatorio specifico per la diagnosi e cura della obesità infantile: è situato all’interno del reparto pediatrico ed è coordinato dalla dottoressa Alessia Di Fonzo. «I bambini mangiano male e si muovono poco –hanno dichiarato Lattere e Doria- a non aiutare, poi, ci si mettono anche le bici elettriche, che a Chioggia spopolano anche tra i giovanissimi».
Sono già più di 70 i bambini, soprattutto tra gli 8 e i 14 anni, per il 65% maschi, che sono seguiti da questo servizio. L’équipe dell’ambulatorio effettua anche una valutazione clinica, per verificare se esista una patologia alla base che determini come sintomo anche il sovrappeso; ma nella maggior parte dei casi i bambini obesi vengono da famiglie di genitori con problemi di sovrappeso e di obesità. E per questo va delineato, come unico elemento, che può avere successo, un intervento correttivo che comprenda l’intera famiglia, e anzi veda la famiglia come protagonista in positivo dell’intervento sul bambino. L’équipe dell’Ambulatorio Obesità utilizzata in molti casi la “Token Economy”, una strategia che si fonda sulla consegna di “gettoni” (in inglese “token”): al momento del comportamento positivo il bambino riceve un “token”, come un premio, e al raggiungimento di un numero concordato di gettoni riceve il regalo precedentemente concordato con la famiglia. «Si tratta di una tecnica che risulta estremamente efficace con tutti –ha spiegato la dottoressa Di Fonzo– e divertente per il bambino e gli stessi genitori. Aiuta ad entrare nel nuovo stile di vita sia il bambino, che si trova coinvolto all’interno di un gioco, sia il genitore che assume un ruolo educativo positivo senza entrare in conflitto quotidiano con il figlio, aiutandolo a diventare responsabile di se stesso».
«Per contrastare l’obesità infantile –ha concluso il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben– è fondamentale siglare un patto forte con i genitori: adottare subito stili di vita sani e condividerli con la famiglia. Della serie: io adulto non posso dire a mio figlio quanto bene fa la verdura se poi sono il primo a non mangiarla. Oppure quanto sia necessario camminare e correre se io adulto prendo l’auto anche per brevi tratti. Un lavoro che medici e genitori devono fare insieme anche col supporto di strategie nuove come quella del “Token Economy”, che cura giocando».

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