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sabato 10 dicembre 2016

RITORNI, VACANZE, ATTESE E RICORDI NEI TESTI PREMIATI AL CONCORSO LETTERARIO DELLA PRO LOCO


L'ottava edizione del premio letterario Città di Chioggia, organizzata dalla Pro Loco, va in archivio consegnando alle stampe i testi finalisti (tre per categoria) e destinati a essere pubblicati in 1500 copie. Una gratificazione ulteriore per gli autori e le autrici di poesie, scritti in prosa -quest'anno il tema era "Chioggia, l'ultima città prima del mare"- ed elaborati a schema libero, oltre alla targa, a una somma in denaro e alla tradizionale cesta natalizia di prodotti del territorio ricevuti in dono sabato 10 dicembre in auditorium San Nicolò. Soddisfazione in giuria per il livello delle opere, valutate da Alessandra Lionello (poesia) e Pierluigi Bellemo (narrativa), presenti sul palco assieme al presidente della Pro Loco Marco Donadi e allo scrittore e giornalista Francesco Occhi. La lettura degli elaborati vincenti, a cura dell'attrice Santa Boscolo, è stata intervallata dalla musica di Chiara Parolo (clarinetto) e Fabio Crocco (pianoforte), nonché dall'esibizione delle giovani danzatrici Silvia Chieregato e Silvia Grasso.
Veniamo ai premiati: per la sezione poesia l'ha spuntata la ligure Giulia Quaranta Provenzano con "A Chioggia), che ha preceduto Domenico Bertoncello da Bassano con "Al capolinea della terra" e il romagnolo Paolo Felice Strocchi, autore di "Chioggia e le genti". Ermetismo ed eleganza stilistica le doti della vincitrice, sottolineate dall'ex assessora Lionello.
Per quanto riguarda i racconti, al primo posto "Le maree nel cuore" della vicentina Monica Vaccaretti, preferita a Simonetta Cancian di Fossalta di Piave ("L'attesa") e all'unica chioggiotta del lotto, Linda Veneziani e la sua "Una ragione in più per rimanere". Se Cancian rievoca l'impazienza delle donne di calle verso il rientro dei mariti dal mare, Vaccaretti narra il buen retiro in un cottage di Sottomarina, meta turistica ricorrente.
La vincitrice della sezione a tema libero è la veneziana Fiorella Borin, che in "Dasvidanja, Taljanski" ricorda la prigionia del padre in Russia, dopo averne ritrovato le datate memorie. Secondo il cremasco Lauro Zanchi, che ambienta "I fratelli Lunardon" durante la tragedia del Vajont; terzo il trevigiano Claudio Botteon con "Regina, una madre in trepida attesa".
In attesa della pubblicazione prossima ventura, l'appuntamento è con la nona edizione per il 2017.


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