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lunedì 3 gennaio 2022

SONO TORNATI GLI IBIS SACRI A VAL DA RIO

L’Ibis Sacro, la specie di uccelli che si sta vedendo con sempre maggior frequenza nel nostro territorio è, per l’ecosistema lagunare una specie aliena e rappresenta una minaccia per la biodiversità. Il suo habitat era l’Egitto, da dove però si è estinto ancora nel secolo scorso. Si tratta di un uccello di palude, considerato una specie aliena invasiva a causa dell’impatto che causa sulle altre specie animali, soprattutto uccelli.

In Egitto l’Ibis sacro era una specie venerata. Anticamente la stessa divinità Thot prendeva la forma di questa specie e molti esemplari venivano sacrificati, e mummificati  per ingraziarsi il dio. Ne sono stati trovati circa 4 milioni di esemplari imbalsamati. Una perfetta descrizione delle abitudini di questa specie viene raccontata da Eliano , tra il II e il III secolo A.C. che, nel suo “Della natura degli animali” ne parla come di come un uccello molto aggressivo e vorace che cerca ovunque il suo cibo anche tra il sudiciume. Ma se per il cibo non bada a dove lo raccoglie, per l’acqua l’Ibis si disseta da acque limpide e pure.

È quindi una specie onnivora e dannosa per i nostri territori dove minaccia la fauna autoctona inclusi gli altri uccelli Gli Ibis si cibano di tutto quello che trovano nel loro per percorso, inclusi i pulcini delle altre specie e usano il loro lungo becco per sondare il terreno. Probabilmente il loro insediamento nel territorio della laguna e nell'area deltizia è dovuto all’uomo, portato dall’Africa come specie esotica per i giardini privati, hanno finito con l’acclimatarsi dando vita a colonie stabili. Sulle specie invasive, quali l’Ibis sacro, è l’ISPRA ad esprimersi cercando di affrontare il problema, perché di problema si tratta, in quanto possono causare problemi all’uomo sia dal punto di vista della salute che dal punto di vista economico.

 




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