sabato 26 settembre 2015
MANGIARE PESCE FA BENE AL CUORE: UN'INDAGINE SCIENTIFICA COINVOLGERA' 200 PESCATORI
Quando mangiar pesce fa bene al cuore, al via un’indagine scientifica dell’Ulss 14
La ricerca coinvolgerà 200 pescatori e verrà eseguita con il contributo della Fondazione della Pesca di Chioggia
Mangiar pesce, soprattutto quello azzurro, fa bene al cuore. Lo vuole dimostrare una indagine che l’Ulss 14 (Medicina, Cardiologia, Laboratorio Analisi), con la collaborazione e il contributo della Fondazione della Pesca, sta per avviare su circa 200 pescatori chioggiotti. L’iniziativa prende spunto da una prima ricerca del 1995, realizzata dall’allora professor Felice Federico Casson, poi confluita in un convegno dal titolo “Primo convegno nazionale, salute e sicurezza nella pesca”, con la quale si aveva appurato come i pescatori residenti a Chioggia mangiassero spesso pesce, tanto che lo confermava l’alta presenza nel loro sangue di acidi Omega-3 che, come è risaputo, sono un toccasano per la salute del cuore. Questa prima indagine era stata eseguita su un campione di 102 pescatori che venivano messi a confronto con una popolazione di 109 cittadini, che per quella occasione erano gli stessi dipendenti dell’Azienda Ulss. “Non esisteva prima di allora – ha spiegato Angelo Boscolo Bariga, primario di Medicina a Chioggia – una indagine di quel tipo a livello mediterraneo.
Le uniche fatte, risultavano per zone come la Groenlandia, l’Alaska, la Norvegia e la Svezia, tanto per fare degli esempi”. Vent’anni fa non esistevano le strumentazioni diagnostiche che si hanno ora, come l’ecocardiografo o il ecodoppler, ecco perché la prima ricerca si era fermata ad un primo livello, quello che provava solamente come i nostri pescatori e gli stessi abitanti di Chioggia, facessero gran consumo di pesce. “Oggi – ha continuato il primario di Cardiologia Roberto Valle – grazie ai nuovi macchinari che abbiamo a disposizione e alla collaborazione con l’Università di Padova, possiamo completare l’indagine promossa vent’anni fa dal professor Casson: quindi non solo confermare che i nostri pescatori mangiano tanto pesce, ma dimostrare anche gli effetti positivi degli acidi Omega-3 come protezione dalle malattie cardiovascolari”. Un’operazione resa possibile grazie al contributo economico di 24mila euro della Fondazione della Pesca. “La nuova indagine “La salute dei pescatori”, che partirà a breve per concludersi in circa sei mesi, coinvolgerà circa 200 pescatori con una popolazione di confronto, questa volta rappresentata dai donatori di sangue, che rappresentano un campione della popolazione generale”, ha precisato il primario del Laboratorio Gianluca Gessoni. Lo studio si baserà su un’anamnesi alimentare e sugli stili di vita in generale: saranno studiati i grassi nel sangue, lo spessore interno dell’arteria carotide (indicatore della aterosclerosi), lo stato di salute di ciascun pescatore (se è diabetico o meno, se fuma o beve), si valuteranno il numero dei pasti di pesce che solitamente vengono consumati da ciascun partecipante alla ricerca. “L’obiettivo finale – ha concluso il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – è promuovere la cultura della prevenzione che va a braccetto con i corretti stili di vita e, quindi, anche con il mangiar sano. Il pesce, in quanto ricco di acidi Omega-3, deve rientrare tra gli alimenti prediletti della nostra dieta”.
la foto di gruppo con i rappresentanti della Fondazione della Pesca di Chioggia, il direttore sanitario della Ulss 14 Sbrogiò, il primario di Medicina Bariga e il primario di Cardiologia Valle (sullo sfondo il ritratto del prof. Casson).
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