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mercoledì 30 settembre 2015

VENERDI' h 21.15 CONCERTO FINALE DEL FESTIVAL " MUSICA IN LAGUNA D'ARTE "

concerto finale del festival "Musica in laguna d'arte", che si terrà VENERDI' 2 ottobre con inizio dalle ore 21.15, all'auditorium di calle San Nicolò in Chioggia. Si esibiranno il pianista Lorenzo Meo e la violinista Anastasiya Petryshak, in un repertorio di autori francesi: Debussy, Fauré, Ravel. Maggiori dettagli nel documento allegato, assieme a un'immagine che ritrae i due artisti. Biglietto d'ingresso: 5 euro. Note al programma «Nelle mani di chi cadrà il futuro della musica francese?» si domandava Debussy nei mesi in cui componeva la Sonata per violino e pianoforte: era l’ottobre del 1916, la Grande Guerra imperversava in Europa e alle porte di Parigi e il compositore chiese ripetutamente di arruolarsi. Ma le sue condizioni di salute non glielo permisero – morì un anno dopo – perciò si concentrò sulla musica, sperando che potesse prendere idealmente il posto di una sua attiva partecipazione al conflitto. Non volle comporre musica ‘impegnata’, bensì un omaggio ai secoli d’oro della musica francese, su modello di Rameau e di Couperin. Delle Sonate per diversi strumenti che aveva intenzione di comporre, riuscì però a portarne a compimento solo tre: tra queste, la Sonata per violino e pianoforte. Le firmò «Claude Debussy, musicien français», a sottolineare il suo impegno nazionale. «Eri raggiante come un cielo illuminato dall’aurora. /Mi chiamavi, e lasciavo la terra/Per fuggire con te verso la luce;/per noi i cieli schiudevano le nubi». Sono alcuni versi della poesia romantica e sognante di un anonimo italiano che ispirò Après un rêve, una delle perle del repertorio per voce e pianoforte di Gabriel Fauré. È il primo numero di una raccolta di tre brani, l’op. 7, composti tra il 1870 e il 1878 e sarà proposto nella trascrizione per violino e pianoforte. Secondo Maurice Ravel violino e pianoforte sono «due strumenti essenzialmente incompatibili», per questo forse la composizione della sua Sonata fu lunga e laboriosa. I primi abbozzi risalgono al 1923, ma la stesura definitiva fu portata a termine solo nel 1927, dopo numerosi ripensamenti. Ne nacque un brano dalla netta indipendenza delle parti del violino e del pianoforte, nel quale si ha quasi l’impressione che ciascuno strumento suoni solo per sé, se non uno contro l’altro. Non mancano momenti virtuosistici e ritmi jazz. Quasi contemporaneamente alla Sonata, Ravel lavorò anche a un’altra composizione per violino e pianoforte, la rapsodia da concerto Tzigane. Al contrario della Sonata, la compose quasi di getto – la prima esecuzione avvenne già nel 1924 a Londra – e lasciandosi ispirare dalle melodie e dai ritmi della tradizione musicale gitana non solo rivisitò la forma della rapsodia che Liszt aveva ampiamente collaudato, ma creò anche un brano dichiaratamente virtuosistico, cavallo di battaglia dei più grandi violinisti al pari dei Capricci di Paganini.

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