Anche quest'anno, come nel 2020, la Sagra del Pesce di Chioggia è destinata a saltare. Almeno nella sua veste conosciuta e affollata degli ultimi anni: il perdurare dell'emergenza sanitaria, infatti, ha suggerito all'amministrazione comunale di soprassedere con l'organizzazione dell'edizione che sarebbe stata la numero 83. Nei giorni scorsi l'assessora agli Eventi e al Turismo, Isabella Penzo, ha preannunciato che la prossima settimana verrà presentato all'ULSS 3 Serenissima e al Commissariato di Pubblica Sicurezza il progetto di un evento dalle dimensioni minori, sicuramente diffuso nello spazio, concordato assieme alle associazioni che gestiscono abitualmente gli stand della Sagra.
Dovrebbe trattarsi di un'occasione per promuovere la cucina chioggiotta, le ricette tipiche e le cornici più suggestive ai tanti turisti che comunque gremiscono la città nei mesi più caldi, ma curata in modo completamente diverso dal solito. Una volta che le autorità coinvolte avranno dato il loro benestare all'iniziativa, l'amministrazione comunale la illustrerà nel dettaglio ai media e alla cittadinanza.
Ma sempre con il rammarico di non riuscire a servire le oltre 130mila persone che partecipavano alla Sagra nelle dieci serate degli anni scorsi in corso del Popolo: sarebbero state inevitabili, ancora una volta, le code e gli assembramenti alle casse e ai tavoli: mentre lo scorso anno era palese da mesi che non si sarebbe svolta la kermesse culinaria, quest'anno in molti ci avevano sperato, anche in complicità con la zona bianca. Come sottolinea l'assessora Penzo, «sarebbe comunque ingestibile il controllo dei flussi, o una riduzione del numero di coloro che muovono anche da distante per gustare il pesce adriatico e lagunare». Numero che negli ultimi anni ha assunto connotazioni davvero rilevanti, oltre ogni previsione del passato.
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