Litorali veneti sempre più inclusivi e accessibili per le persone con disabilità. E proprio per questa peculiarità, sei spiagge del Distretto di Chioggia dell'ULSS 3 e una del Distretto di Venezia-Mestre hanno ricevuto oggi, giovedì 21 novembre, un riconoscimento dall’assessora regionale alla Sanità e alle Politiche Sociali, Manuela Lanzarin, assieme al direttore generale dell'ULSS 3, Giuseppe dal Ben: per acquisire la certificazione di accessibilità, le spiagge hanno dovuto rispondere a requisiti specifici come l'organizzazione del parcheggio, l’accoglienza dello stabilimento, l’area ristoro e quella dei servizi igienici, fino all’attività ludica. Gli stabilimenti balneari che hanno ricevuto un riconoscimento sono l'Astoria, il Naviglio, i Bagni Arcobaleno, il Clodia, i Bagni Lungomare e Marchi Beach. A queste spiagge se ne aggiunge anche quella una del Lido di Venezia: a ciascuna l’assessore Lanzarin ha consegnato una targa.
«Rivalutare il lavoro svolto è importante per migliorarci - ha dichiarato Lanzarin - e rendere ancora migliore questo progetto nato tre anni fa, che sta dando buonissimi risultati, cresce aggiungendo nuovi tasselli e rendendo inclusivo il litorale. Accessibilità significa sicurezza e qualità della vita per le persone con disabilità, ma anche per tutti gli altri cittadini, come l’anziano o i genitori con i propri bambini. I due pilastri di questo progetto regionale, su cui abbiamo creduto e stiamo continuando ad investire (sono già stati stanziati i fondi per il 2020) sono l’inserimento lavorativo e l’autonomia abitativa».
Quest’anno il progetto regionale sul turismo sociale e inclusivo nelle spiagge venete è giunto alla sua terza edizione, con una novità importante: l’inserimento lavorativo di giovani disabili nelle località balneari venete. Tra esse erano presenti anche le spiagge di Sottomarina e del Lido di Venezia. Nello specifico, per l'ULSS 3 Serenissima, sono stati inseriti lavorativamente otto giovani disabili (cinque a Sottomarina, due al Lido di Venezia, uno alla Giudecca) che hanno così potuto sperimentare un’esperienza unica e indimenticabile di vacanza e di promozione dell’autonomia sociale abitativa e lavorativa secondo il progetto regionale. Infatti ogni giovane ha trascorso 50 giorni nella località balneare di lavoro, individuata secondo le esigenze del lavoratore, dove non solo ha svolto alcune mansioni lavorative, ma ha potuto anche vivere momenti ricreativi con pernottamento gratuito nella località stessa. Tra le mansioni che sono state svolte dai ragazzi con disabilità c’è l’accoglienza, la reception, il parcheggio, il servizio spiaggia (ad esempio l’apertura degli ombrelloni).
«Nel corso del tempo – ha detto il dg Dal Ben – tale progetto ha visto il consolidarsi della sinergia tra soggetti pubblici e privati ed un continuo rinnovamento, con l’introduzione ogni anno di qualche novità. Si è partiti, infatti, dall’accessibilità in spiaggia delle persone con disabilità, per passare poi all'organizzazione di attività ludiche e ricreative nei litorali (pet therapy, beach tennis, kayak, giro in barca) e quindi all’inserimento lavorativo dei giovani». Il progetto, che solo nel territorio di Chioggia ha visto partecipare attivamente circa un centinaio di persone, è stato sposato in pieno anche dalle istituzioni locali, dagli operatori turistici e dalle associazioni come ANFFAS, le cooperative Prometeo, Emmanuel, Titoli Minori, la UILDM, l'associazione Sorridiamo Insieme, Altamarea Sea Kayak e il Beach Tennis Astoria.
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