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mercoledì 9 dicembre 2020

IL PITTORE CHIOGGIOTTO SANDRO VARAGNOLO PARTECIPA CON UNA PROPRIA OPERA ALL'EVENTO INTERNAZIONALE PER RICORDARE AMEDEO MODIGLIANI

Prestigioso traguardo per Sandro Varagnolo, il pittore chioggiotto già protagonista anche alla Biennale di Venezia. In occasione del centenario dalla scomparsa di Amedeo Modigliani, l'artista lagunare parteciperà venerdì 11 dicembre all'evento organizzato dalla Fondazione che gestisce l'eredità culturale del celebre livornese, la quale commemorerà la ricorrenza selezionando un nucleo di artisti contemporanei in grado di tributare omaggio all'ispiratore attraverso opere innovative, nel pieno spirito del grande maestro d'inizio Novecento.
L'iniziativa, chiaramente, vivrà solo online attraverso il portale internazionale TributoModigliani2020, che dalle ore 20.30 di venerdì ospiterà le creazioni e la storia dei loro autori, con particolari inediti relativi alla vita di "Modì" e alle sue esperienze parigine. Sandro Varagnolo partecipa con un dipinto olio su tela, di 50x70 cm, che nelle intenzioni raccoglie gli elementi tipici dell’arte di Modigliani, elaborata secondo il gusto personale: «Ho voluto rappresentare la figura al naturale - spiega il pittore clodiense - deformata nella peculiarità anatomica del collo lungo».
Si tratta in effetti di un ritratto nel ritratto: nel lavoro di Varagnolo un'infermiera, simbolo del 2020 che sta per lasciare la sua eredità all'anno successore, si appoggia a un ipotetico ritratto immaginato parto dello stesso Modigliani. «La resa chiaroscurale del soggetto - continua l'artefice - che brandisce uno strumento chirurgico nell'atto di imprigionare il virus in ambiente metafisico offre allo spettatore la storia umana (e non eroica) raccontata dalla cronaca. La modella in questione è un'infermiera di Messina che lavora al Pronto Soccorso di Chioggia.
Vale considerare che lo stesso Sandro Varagnolo lavora nella sanità ospedaliera: «Non ho voluto rendere la solita "eroina" da copertina con i segni nel volto, quanto piuttosto la solitudine e gli scarsi mezzi con cui queste figure professionali, di vitale importanza, sono costrette ad agire. Anche il grande maestro livornese ha vissuto profondi momenti di solitudine e di malattia, il che lo accomunava ai suoi ritratti». Il pittore di Chioggia esprime grande soddisfazione per essere parte di un progetto così importante, e gratitudine alla Fondazione Amedeo Modigliani.

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