C'è rammarico tra i volontari del comitato Forte San Felice per la decisione dell'autorità militare di non concedere l'autorizzazione alle visite nella struttura serenissima, durante le Giornate di Primavera del FAI, organizzate per sabato e domenica prossimi, 15 e 16 maggio. Esse avranno luogo in tutta Italia ma non a Sottomarina: salta così anche l'impegno degli studenti dell'istituto tecnico Cestari, che avrebbero fatto da "ciceroni" durante le visite.
L'attività didattica in tal senso comunque prosegue: pur nelle difficoltà delle lezioni a distanza, i ragazzi erano stati preparati dal comitato sia nell'illustrare le peculiarità dell'antica struttura militare, che nell'organizzare le visite, programmate in modo da svolgersi all'aperto nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del virus, con un limitato numero di partecipanti, suddivisi in piccoli gruppi. La preparazione degli studenti è stata comunque completata, e la collaborazione continuerà anche il prossimo anno scolastico, come l'impegno del FAI nel voler posticipare le visite con i giovani durante le Giornate d'Autunno.
Il comitato si augura che le visite possano riprendere anche durante l'estate, prima degli appuntamenti già fissati per settembre, quando il Forte sarà coinvolto nelle Giornate Europee del Patrimonio e nelle Giornate nazionali dei Castelli. Importanti novità verranno illustrate quando l'accesso tornerà ad essere possibile, relativamente ai due cantieri in corso attualmente: il primo, da gennaio 2021, sta operando per il restauro del portale monumentale realizzato nel 1704 da Andrea Tirali.
«I lavori procedono con una certa lentezza - afferma Erminio Boscolo Bibi, portavoce del comitato - anche se si tratta di interventi delicati». Il restauro ora sta riguardando il consolidamento dei pilastro che sostengono le volte dei soffitti, e ripartiscono in tre vani l'ingresso. Per fruire dell'area verde, da marzo sta proseguendo inoltre un massiccio intervento di eliminazione della vegetazione infestante, in modo da poter liberare nuovi percorsi di visita, fino ad arrivare a ridosso delle piante di liquirizia, qui introdotta per rafforzare i terrapieni in quanto ricca di radici profonde. Un ricordo, per molti, di incursioni giovanili allo scopo di raccoglierne il dolce legno.
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