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venerdì 29 aprile 2022

IL PREMIO CLODIENSE DELL'ANNO

Ieri nel tardo pomeriggio si è tenuta la premiazione della 7° edizione Clodiense dell’anno, 5 i nomi dei candidati che si sono distinti in una rosa di una prima scrematura di dieci tra molte candidature proposte.

Prima della presentazione dei candidati si è tenuto il conferimento di riconoscimenti a persone che da anni, da una vita, si stanno dando da fare per la comunità. 

Le targhe di riconoscimento sono state consegnate al vescovo emerito Adriano Tessarollo, a Carlo Alberto Tesserin, Primo procuratore di San Marco, e alla Banca Patavina nella persona di Leonardo Toson  per la sensibilità che ha dimostrato nel territorio.

Un premio speciale è stato riservato al piccolo Davide Bellemo che ha partecipato al 63esimo zecchino d’oro.

I candidati sono stati Pietro Boscolo Zemelo, autore di fumetti per la Disney, l’ing. Luca Cavallarin progettista della barca riciclabile, la mamma di Eleonora Fersino, pallavolista della nazionale ieri in allenamento, Sebastiano Mellis, autore di un’opera mastodontica sugli artisti pittorici passati per Chioggia e Giuseppe Penzo, per il gruppo Chioggia 2024 per la candidatura di Chioggia alla Capitale Italiana della Cultura 2024.


Dopo la lettura della descrizione che ogni candidato dava di sé si è passati alla premiazione.

Senza troppo tergiversare la presidente del comitato Clodiense dell’anno Stefania Lando, ha proclamato il vincitore dell’edizione 2021 del premio clodiense dell’anno, Pietro Boscolo Zemelo, disegnatore Disney.




Presente alla manifestazione del Clodiense dell’anno il sindaco Mauro Armelao il quale ha manifestato le proprie congratulazioni a Pietro, che ha perseverato nelle sue passioni di bambino: scrivere per Topolino ed è riuscito con impegno nei suoi intenti, diventando un fumettista completo, con le sue storie tradotte anche all'estero.

Pietro, ha affermato, è un esempio per i nostri ragazzi, spesso scoraggiati e disillusi ancora prima di provare a realizzare i propri sogni.

L’appello ai giovani è di provare, come Pietro, ad essere e dare il meglio di noi stessi, sempre, ed andare avanti con i nostri obiettivi, nonostante le difficoltà del percorso.  Questo riconoscimento del Clodiense dell'Anno ha un valore ancora più intenso, perché affonda nella dolorosa attualità. Pietro ha lasciato, con la moglie Lisa, la sua casa in Ucraina per tornare in Italia ed è attivo, da Chioggia, nella raccolta di aiuti verso chi è rimasto.


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