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venerdì 9 aprile 2021

NEL 1943-44 LE FAMIGLIE DI CAVANELLA E CAVANA SALVARONO 150 PRIGIONIERI INGLESI DI GUERRA: È ATTIVA UNA RICERCA PER RINTRACCIARLE

Verso le celebrazioni del prossimo 25 aprile, giornata della Liberazione dell'Italia dal giogo nazifascista, si moltiplicano non solo le iniziative di commemorazione ma anche la conoscenza più approfondita di alcuni fatti storici del periodo, che hanno segnato il territorio clodiense e quelli limitrofi. La ricerca in corso da parte del comitato ANPI di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, riporta alla luce un episodio di grande solidarietà che le famiglie agricole di Cavanella e Cavana profusero nei confronti di alcuni prigionieri di guerra inglesi, evasi dal campo tedesco di Chiesanuova, sempre nel Padovano.
Grazie al sostegno del dottor Flavio Busonera, martire della Resistenza cavarzerana, circa 150 profughi britannici trovarono riparo nelle campagne circostanti e della Saccisica, fino a raggiungere la zona più vicina all'Adige, dove -secondo il piano elaborato dal religioso Padre Domenico Artero- una motosilurante li avrebbe condotti in salvo nell'isola dalmata di Lussinpiccolo. Le informazioni ricevute da Aldo Varisco, comandante chioggiotto del Comitato di Liberazione Nazionale (scomparso nel 1988), e da un altro partigiano locale -il maestro Cristiano Vianello- permisero però di svelare il doppio gioco di un tenente slavo, che probabilmente avrebbe riconsegnato gli inglesi ai nazisti, facendo quindi saltare il progetto all'ultimo momento.
Resta comunque il mirabile atto di cui si è resa protagonista la popolazione di Cavanella e Cavana, la quale ha dato rifugio, vitto e alloggio -a rischio della propria stessa sicurezza- a questi giovani venuti da oltre Manica per collaborare alla liberazione del Paese. Oggi l'ANPI di Ponte San Nicolò sta cercando di risalire con esattezza a quali furono le famiglie coinvolte e benemerite, in modo da onorarne gli eredi.
Secondo le prime informazioni assemblate da varie fonti, uno dei luoghi topici per il soccorso fu il "Masenile", collocato nelle vicinanze di Motta e Cavana: là dentro le famiglie dei mugnai, come i Fabris detti Pignatin e i Finotto detti Baruffa, rifocillarono i soldati della Royal Army. Ma l'appello è rivolto a tutti coloro che fossero in grado di testimoniare l'accaduto, anche dai racconti dei propri cari ormai scomparsi.

Le vicende dei territori a sud del Comune di Chioggia e di quelli circonvicini risultano spesso intrecciate con quelle delle forze armate inglesi, che soprattutto nel Cavarzerano erano attive in operazioni di sabotaggio delle linee nemiche. Purtroppo celebri anche i bombardamenti, come quello del 7 agosto 1944 che distrusse molte abitazioni a Cavanella d'Adige, provocando la morte tra gli altri di un'anziana e tre bambini.

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